“Le 24mila firme di cittadini veneti consegnate al Consiglio regionale per dire no al fotovoltaico a terra non devono essere sottovalutate: sono l’espressione della volontà dei cittadini che vivono in una regione fortemente agricola e turistica, il Veneto, in cui la bellezza dei territori, la cura delle campagne e delle montagne, sono prevalentemente opera degli imprenditori agricoli”.

Alex Vantini, delegato di Giovani Impresa Coldiretti Veneto e Verona nonché vice nazionale torna sul tema del fotovoltaico a terra ricordando che la petizione non è solo regionale ma nazionale.

Da nord a sud d’Italia gli under 30 di Coldiretti, riconoscendo l’importanza di promuovere l’energia pulita, stanno chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti rinnovabili tenendo conto del ruolo fondamentale dell’agricoltura nella produzione di beni e servizi a favore della collettività.

Secondo Coldiretti, già oggi in Veneto sono circa 4 mila gli impianti fotovoltaici installati sulle coperture delle stalle contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 113 milioni di tonnellate di CO2. Questa energia pulita, oltre a soddisfare gli autoconsumi aziendali, viene scambiata con le altre imprese e famiglie del territorio.

“Senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra tutto questo verrebbe compromesso – continua Vantini -. Servono strumenti legislativi per identificare le aree idonee ad accogliere i pannelli solari come le aree dismesse, le strutture non più utilizzate, i tetti, le cave non più usate.

Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori – insiste Vantini – da imprenditore agricolo e da rappresentante di migliaia di giovani agricoltori veneti che vogliono fare agricoltura, lavorare la terra, allevare animali, curare l’ambiente, fare cibo buono e sano, non posso permettere che il suolo vocato all’agricoltura venga utilizzato in altro modo e sottratto agli agricoltori.

Noi giovani agricoltori vogliamo essere protagonisti di progetti di sviluppo sostenibili per la gente e per i nostri territori, non corresponsabili del consumo del suolo e della distruzione della bellezza e vogliamo noi stessi essere protagonisti nella produzione energetica green.

Vogliamo essere in prima linea nella creazione di lavoro e di occupazione nel settore agricolo. Nello spazio di un anno dal 2019 al 2020 sono spariti 682 ettari di verde portando il Veneto al secondo posto in Italia per consumo di suolo e Verona in seconda posizione tra le province venete: quanto terreno fertile vogliamo ancora distruggere?”, conclude Vantini.

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