Daniele Salvagno è il nuovo Presidente di Coldiretti Veneto.

48enne, sposato e padre di due figlie, veronese d’origine è titolare del Frantoio “Redoro” a Grezzana. Esperto di marketing agroalimentare, alla guida dal 2013 di Federdop Olio e del Consorzio Olio Extravergine Veneto Valpolicella Dop, nonché della rete di imprese “Buon Gusto Italiano”, succede al vicentino Martino Cerantola che oggi in assemblea ha passato il testimone dopo aver completato il suo mandato.

Per cinque anni sarà coadiuvato dai colleghi provinciali che compongono il consiglio direttivo: Andrea Colla e Sebastiano Cassandro per Coldiretti Venezia, Carlo Salvan con Simone Moretti in rappresentanza di Coldiretti Rovigo, Massimo Bressan e Giovanni Dal Toso di Coldiretti Padova, De Rocco Alessandro Coldiretti Belluno, Giorgio Polegato insieme a Mattia Mattiuzzo di Coldiretti Treviso, lo stesso Daniele Salvagno già numero uno di Coldiretti Verona e la sua Vice Franca Castellani, Martino Cerantola e Cristina Zen per Coldiretti Vicenza.
Nella stanza dei bottoni dell’associazione agricola più rappresentativa a livello regionale anche Chiara Bortolas responsabile di Donne Impresa, Alex Vantini delegato di Giovani Impresa e Marino Bianchi leader dei senior over 65.

L’elezione di Salvagno avviene nella regione prima a livello nazionale per l’export e in momento storico particolare che vede le maggiori tipicità del Made In Italy minate da accordi internazionali che non ne rispettano minimamente l’identità e la cultura.

«La responsabilità del Veneto quale terra di riferimento dal punto di vista economico, popolata di gente antesignana di svariate innovazioni – ha sottolineato Salvagno nel discorso di ringraziamento – è alta e va sostenuta quotidianamente con la consapevolezza del ruolo di dirigente che ci viene assegnato da una base sociale a cui dobbiamo fare sempre riferimento».

«Oltre ad intensificare la rete dei mercati coperti e incrementare intese di filiera – ha concluso Salvagno – daremo gambe a progetti che coinvolgono consumatori e famiglie tutte, prendendo spunto dalla vitalità dei nostri giovani, i più aperti alle sfide professionali e dalla sensibilità delle imprenditrici vocate più di altri ai valori della sana alimentazione. Gli anziani – ha ribadito – avranno il loro spazio. Sono loro che ci hanno consegnato un vero e proprio tesoro che dobbiamo lasciare intatto per le future generazioni».

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