L’aumento record dei costi energetici e delle materie prime si ripercuote a valanga sulla filiera delle mele veronesi.

La situazione particolarmente critica e di grande incertezza colpisce tutti: dalla produzione alla commercializzazione fino alla trasformazione. Di questo e delle prospettive del settore si è parlato all’incontro organizzato da Coldiretti Verona nella propria sede in Viale del Lavoro 52 tra i vertici dell’Organizzazione agricola e gli esponenti delle maggiori industrie agroalimentari venete e del Trentino-Alto Adige che da sole trasformano oltre il 70% delle mele veronesi: Fructus Meran Spa, Zipperle Spa, Boschetti Alimentare, Capuzzo Srl e Pan surgelati Srl.

I produttori si trovano costretti a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con il rischio di lasciare le mele in campagna e di dover tagliare le piante.

L’industria, a sua volta, ha evidenziato le criticità legate all’aumento dei costi energetici e dei trasporti che condizionano le capacità di acquisto del prodotto. Oltre tutto ha lamentato rincari del +30% per il vetro, +18% per il cartone, +60% per l’alluminio, +90% per lo zucchero e si stima +110% per il glucosio.

“Il comparto della mela, come dell’ortofrutta in generale, va ripensato puntando su qualità e diversificazione”,

sottolinea il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini che aggiunge

“In merito al momento eccezionale che stiamo vivendo, occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi per ottenere la giusta remunerazione per i produttori. Servono altresì interventi economici per contenere il caro energia con misure immediate per salvare le aziende e per programmare il futuro”.

All’incontro, collegato da remoto, è intervenuto il responsabile economico settore ortofrutta di Coldiretti nazionale Lorenzo Bazzana.

“Nello stato di economia di guerra in cui ci troviamo – evidenzia Bazzana – è necessario chiedere alle Istituzioni aiuti economici ma anche interventi concreti per snellire e velocizzare situazioni burocratiche che stanno ostacolando la reazione delle imprese”.

“I nostri prodotti – aggiunge – hanno precise caratteristiche e identità, non possono essere considerate commodity la cui contrattazione sia legata solo al prezzo. La loro valorizzazione passa anche attraverso una corretta comunicazione verso i consumatori perché, è vero che i prezzi aumentano nel carrello delle famiglie, ma è anche vero che il cibo è fondamentale per il nostro stato di salute”.

Durante l’incontro i rappresentanti dell’industria hanno ribadito il loro interesse a privilegiare la filiera veronese rispetto alle altre piazze sia nazionali che estere. Tuttavia non hanno mancato di evidenziare la necessità di migliorare la qualità delle produzioni dotandole anche delle necessarie certificazioni. La maggior parte delle aziende agroalimentari, infatti, esporta oltre la metà delle produzioni in un mercato internazionale esigente e competitivo.


AL VIA IL PROGETTO DI MARKETING PER LA MELA VERONESE

L’obiettivo è valorizzare e promuovere la produzione melicola del territorio

A raccolta appena iniziata, parte la campagna di marketing per la Mela di Verona. Coldiretti Verona e l’associazione Ortofrutta Veneta hanno infatti affidato a una primaria società specializzata nel lancio di prodotti agroalimentari il compito di realizzare il piano di valorizzazione e promozione dedicato alla mela scaligera.

Stefano Faedo, presidente di Ortofrutta Veneta, ha illustrato il percorso che l’associazione costituita da Coldiretti Verona sta realizzando.

“Già da quest’anno – precisa – parte un progetto di valorizzazione della mela veronese, che comprende anche le produzioni di Rovigo, Vicenza e Padova, con un logo specifico, un packaging dedicato e una strategia comune alle imprese che aderiscono.

L’iter per richiedere la denominazione IGP della Mela di Verona è già iniziato, ma nel frattempo abbiamo deciso di esaltare fin da subito la sua identità. Dopo due anni difficili per le mele, a causa prima della cimice e poi delle gelate, possiamo contare su produzioni di qualità.

La Golden e le altre varietà autunnali, la cui raccolta è imminente o appena iniziata, grazie alle piogge della seconda metà di agosto e all’escursione termica hanno incrementato la pezzatura e la qualità. Non vogliamo perdere il primato di provincia particolarmente vocata per la produzione melicola e per questo dobbiamo essere organizzati e propositivi”.

“Il piano di marketing prevede tra l’altro incontri di filiera, in particolare con la GDO (Grande distribuzione organizzata) per aprire ulteriori canali di commercializzazione”, conclude Faedo.



Nelle foto un momento dell’incontro.

Da destra a sinistra: il direttore di Coldiretti Verona Giuseppe Ruffini e Stefano Faedo

Alex Vantini (a destra) e Stefano Faedo. Collegato Lorenzo Bazzana

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