Come imprenditori e imprenditrici agricoli abbiamo una responsabilità nei confronti della società e del territorio.

Si tratta di una responsabilità che noi donne sentiamo a più dimensioni principalmente come mamme e come titolari d’azienda, non solo quindi come produttori di cibo.

Siamo infatti custodi delle campagne, luoghi che grazie agli spazi verdi, agli operatori didattici e soprattutto alle agricoltrici con laboratori manuali e lezioni all’aria aperta sono di supporto alla crescita formativa delle nuove generazioni a maggior ragione dopo la pandemia.

Le nostre realtà sono il luogo ideale per famiglie e giovani – particolarmente colpiti da situazioni di disagio sociale, disturbi alimentari e isolamento – che possono rigenerarsi nella natura e ritrovare l’equilibrio messo a dura prova dall’ultimo durissimo anno”.

E’ questo il commento di Chiara Recchia, responsabile provinciale di Donne Impresa, oggi presente virtualmente con altre imprenditrici agricole di Coldiretti Verona, al Forum di Donne Impresa Coldiretti convocato oggi su piattaforma web alla presenza del Dirigente regionale dell’ufficio scolastico Carmela Palumbo e dell’Assessore all’istruzione e lavoro Elena Donazzan.

L’incontro salutato da Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto e Verona ha visto la partecipazione di tutte le protagoniste del coordinamento.

Piccoli e grandi meritano di vivere in un territorio curato e in un paesaggio integro. In questo senso la mobilitazione di Coldiretti Veneto contro il fotovoltaico sui campi agricoli assume ancora più significato”,

ha detto Chiara Bortolas, vice presidente nazionale delle imprenditrici agricole Coldiretti ricordando il concorso “Energia S©olare” promosso da comitato civico “MammeZeroConsumoSuolo” in tutte le scuole venete. L’iniziativa sta riscuotendo notevole successo tra i bambini: infatti durante la diretta on line i primi elaborati sono stati pubblicati nelle sedi provinciali connesse all’evento.

“L’impegno delle agricoltrici di Coldiretti nei progetti di educazione alimentare, civica e ambientale si traduce nel coinvolgimento di un milione di bambini e centinaia di istituti con altrettanti docenti ed è ritenuto strategico dal sistema nazionale da Nord a Sud d’Italia – ha sottolineato Floriana Fanizza presidente nazionale di Donne Impresa – Sono i numeri prodotti grazie al lavoro delle operatrici didattiche, maestre contadine, tutor della spesa”.

Progettualità a tutto tondo, ha evidenziato Chiara Bortolas, che puntano anche alla valorizzazione dei profili professionali.

Su questo aspetto e sul ritorno alla manualità e alla riscoperta di antichi mestieri è intervenuta l’Assessore Elena Donazzan evidenziando il potenziale anche terapeutico di queste azioni educative.

Un lungo elenco di corsi, con relativi attestati, corona anni di formazione professionale per il settore: dal norcino al casaro, dal bachicoltore alla cantiniera fino all’abilitazione per il profilo del cuoco contadino.

Esempi di dinamicità del comparto che l’amministrazione regionale di competenza esprime in maniera elastica riconoscendo il potenziale occupazionale che ne deriva.

“Si tratta non solo di scelte legate a un algoritmo economico finanziario  – ha detto Elena Donazzan – ma di direzioni che poggino su valori profondi: non è possibile dimenticare l’approccio al reale valore della terra che, come tale, va salvaguardato”.

Coldiretti Veneto non trascura gli allievi degli istituti tecnici con stage e campus nelle aziende agricole ad alta specializzazione tecnologica che confermano quanto le fattorie siano un laboratorio a cielo aperto per chi vuole intraprendere il proprio futuro guardando con successo alla propria realizzazione personale.

“La professionalità degli agricoltori, tecnici e giovani che offrono attività ricreative per un approccio amichevole con l’agricoltura è sostenuto dai pilastri legislativi che Coldiretti Veneto ha messo sui tavoli della Regione – ha spiegato il direttore regionale Tino Arosio – dalle mense a km zero dal riconoscimento delle fattorie sociali nella programmazione socio sanitaria fino alla tutela del territorio per restituire la bellezza del Creato a figli e nipoti.

Il sistema agricolo regionale è a disposizione per garantire un futuro green ai cittadini e alle famiglie”.

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