Hanno un cuore grande i neo operatori agricoli sociali di Coldiretti Verona.
Emarginazione, integrazione e riabilitazione sono le parole chiave di tutte le esperienze presentate oggi all’ultima lezione del corso promosso dall’ente formativo Impresa Verde della sede scaligera. Un percorso di 100 ore che ha coinvolto oltre dieci nuove promesse dell’agricoltura solidale.

Davanti ad una commissione speciale, a cui ha partecipato Franca Castellani, vice Presidente di Coldiretti Verona, gli agricoltori hanno illustrato i loro progetti per la società civile.

Antonio allevatore zootecnico in prossimità della città rivolge la sua attenzione ai migranti, Sabrina nella bassa veronese ha un agrinido senza eta’ per nonni e bimbi da 0 a 6 anni, Luciano con la sua passione green ha messo in piedi una rete di imprese per coltivare gli ettari dell’ospedale di Nogara insieme ai carcerati, sul Lago di Garda Alessandra propone tirocini per insegnare il lavoro dei campi ai giovani di buona volontà, «OrtiamociSu» è il titolo del business plan di Serena di Pigozzo per ridare equilibrio alle fragilità in ambito scolastico causate del fenomeno del bullismo.
Paola titolare di una cantina apre le porte ai non vedenti, Marco ortofrutticoltore guarda all’accoglienza dei disabili, Laura di Sona è proiettata su una ludoteca aziendale per migliorare l’abilità motoria, Beatrice di Cologna Veneta mette a disposizione il suo circolo per sostenere le persone in difficoltà «Ciò che ciò» è il suo motto. Maddalena di Castiglione nell’elemento terra vede nella sua corte ospitale il benessere per tutti.

«Adoperarmi per prossimo» è l’intento di Giancarlo, apicoltore e vera sentinella del disagio della comunità dove risiede. L’apiterapia è la sua ricetta naturale per ogni malessere.

‘Un piccolo grande patrimonio professionale arricchito di nuova sensibilità e alimentato di cultura – ha detto Franca Castellani vice presidente di Coldiretti Verona presente alla consegna degli attestati – ricordo i primi passi per ottenere una legge regionale per riconoscere un ruolo a queste figure imprenditoriali innovative che esprimono una marcia in piu’ in campagna. La continua richiesta di intraprendere questo tipo di scelta merita riguardo da parte del legislatore regionale che può migliorare ulteriormente le norme per incentivare le iscrizioni all’albo della Regione Veneto”.

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