Dopo 60 giorni senza pioggia, finalmente è caduta l’acqua sui campi veronesi.

L’arrivo delle precipitazioni rappresenta una boccata di ossigeno per gli agricoltori scaligeri costretti alle irrigazioni di soccorso in alcuni territori.

I terreni appena seminati a mais hanno avuto il giusto apporto idrico per salvare le piantine nella delicata fase vegetativa. Una manna anche per gli ortaggi e verdure, kiwi, piante da frutto, fragole e vivai e vitigni, pascoli in montagna, dopo lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti.

La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

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