A rischio le colture frutticole precoci in fioritura nella provincia veronese.

E’ quanto affermiamo in riferimento all’allerta della protezione civile per l’arrivo di un’area depressionaria dall’Europa nord-orientale con rilevante calo termico e venti forti.

“Le colture locali come peschi, albicocchi, susini, ciliegi e le piante di actinidia con i germogli potrebbero subire danni per il gelo”, precisa Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona nel sottolineare che “la fase è delicata in questo momento se il termometro dovesse scendere e arrivare al di sotto dello zero”.

Ma è allarme anche per le api presenti sul territorio scaligero che sono state ingannate dal caldo e sono uscite dagli alveari presenti per ricominciare il loro prezioso lavoro di bottinatura ed impollinazione ed ora il rischio è che il ritorno del freddo possa far gelare i fiori e anche far morire parte delle api, dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele.

Coldiretti Verona consiglia ai produttori, dove è possibile, di intervenire con l’irrigazione antibrina che consente di mantenere la temperatura a zero gradi ricoprendo gli organi vegetali con uno strato di ghiaccio. Altro consiglio è ricorrere inoltre alle assicurazioni con polizze multirischio e ai servizi messi in campo dai Consorzi di Difesa dalle avversità atmosferiche è sempre determinante per fenomeni di questo tipo.

L’andamento anomalo di questo inverno con l’anticipo di primavera e il ritorno del freddo conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi.

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