L’Italia vitivinicola è percorsa da nord a sud dalla presenza dei vini rosè. Le donne di Coldiretti lo testimoniano nello spazio dedicato ai rosati italiani. “Pink for lady” è l’iniziativa organizzata dalle imprenditrici che presentano al Vinitaly le loro produzioni frutto di tecniche raffinate e legame col territorio, perché è errato pensare che certe tonalità siano il risultato del banale miscuglio di uve bianche e rosse, c’è molta ricerca invece.

Dal rosa cipria a quello più carico fino alle sfumature arancioni, nel bicchiere, oltre alle bollicine o fermi colorati, si versano segreti e abilità che appartengono in modo particolare al mondo femminile più consono a recepire nuove abitudini e preferenze dei consumatori.

Anche le etichette delle bottiglie  si fanno notare: tra stile liberty, neo classico con un taglio romantico la fantasia di scatena in disegni, scritte e nomi ispirati  in molti casi al paesaggio richiamandolo con nomi evocativi.

In “Casa Coldiretti” l’intero padiglione è animato dall’altra parte del cielo che inviterà i visitatori a brindare i loro vini. Gioca in casa Chiara Recchia di Negrar in provincia di Verona che dalle bucce di Corvina, Rondinella e Molinara realizza un Bardolino Doc Chiaretto apprezzato dal pubblico giovanile. 

C’e poi lo spumante brut piemontese su base Nebbiolo dell’azienda agricola “Gili” di Cuneo guidata da due sorelle under 25  che proporranno “1999 Aurora”, sempre ad ovest nella culla del Cruasè Docg  Sweet Pink Hello Kitty metodo Martinotti dove i grappoli del Pinot Nero raccolti ancora a mano sono l’orgoglio della Cantina “Torti” di Pavia.

Per dare il benvenuto nella terra del Prosecco Doc l’ex modella Isabella Spagnolo stapperà il suo millesimato. Emergente e innovativa  Erika Pedrini titolare delle tenuta Pravis che espone la “Schiava gentile” varietà autoctona del trentino imbottigliata come“Belle Amour”. Il viaggio continua fino alle isole passando per l’Emilia Romagna che stupisce con una rara Malvasia in purezza “Rosamata” prodotta nelle vigne piacentine della azienda “Mossi” mentre la Cantina famigliare di Pacchioni Giovanni  vinifica in regime biologico “Rosa pristina” ricavata dal Lambrusco Ruberti della bassa mantovana. In Abruzzo l’azienda vinicola “Talamonti” di Pescara prepara con il Cerasuolo Doc un pluripremiato rosè, dalla parte opposta in Campania la Società agricola Cavalier Pepe ad Avellino realizza l’ Aglianico Doc per finger food dalle 3 V, VelaVentoVulcano. Per raggiungere la Sicilia si deve mettere piede in Calabria con il Don Filì Serracavallo 100% Magliocco Dolce. Tappa finale sull’Etna con il Nerello Mascalese di “DonnaFugata”: con una dea raffigurata si può immaginare una degna conclusione in bellezza.

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