nei mercati di Campagna Amica Verona il 5, 6 e 11 maggio

Verona, 4 maggio 2018 – Ritorna nei mercati veronesi l’iniziativa “Abbiamo riso per una cosa seria” contro l’accaparramento delle terre, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi, promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, insieme a Coldiretti e Campagna Amica, con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della diffusione nei Centri Missionari Diocesani della CEI, grazie alla collaborazione con l’8×1000 alla Chiesa Cattolica e UBI Banca.

A Verona i pacchi di riso 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani saranno distribuiti dai volontari di ProgettoMondo.mlal nei mercati a km zero di Campagna Amica sabato 5 maggio in Viale del Lavoro 52, domenica 6 maggio a S. Lucia in Piazza Martiri Istria e Dalmazia e venerdì 11 maggio a Borgo Venezia.

“E’ nostro dovere – precisa Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona – garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore a sostegno di un commercio a tutela della dignità dei lavoratori in ogni angolo del Pianeta”.

Fino al 6 maggio, inoltre, con un SMS da cellulare personale o con una telefonata da rete fissa al 45589, si potrà sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 39 nel mondo in difesa di chi lavora la terra. In particolare, Campi Ri-Aperti l’intervento italiano formativo di Casa Scalabrini 634, programma ASCS Onlus e Kairos  Cooperativa Sociale permette ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di accedere ad un’esperienza di lavoro nell’ambito agricolo. Un’esperienza ed un intervento che mette in evidenza come oggi siano i lavoratori stranieri una parte determinante per la crescita del settore agricolo nel nostro Paese.

Progettomondo.mlal partecipa con il progetto “Risorsa Terra” che, sempre in tema di lotta alla fame, punta in Burkina Faso a prevenire e curare la malnutrizione e ad educare ad un corretto stile nutrizionale attraverso specifiche attività agricole, l’attivazione di corsi di formazione e l’avvio di campagne di educazione comunitaria.

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